mercoledì 23 settembre 2015

a Roma, a conclusione della edizione 2015 della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, le dichiarazioni dell'assessore Esposito dimostrano che ...

Si è appena conclusa la "Settimana Europea della Mobilità Sostenibile", evento che si ripete ogni anno, un momento per riflessioni, impegni e azioni concrete da parte delle amministrazioni locali, a favore di un modello di mobilità basato su comportamenti sostenibili... fin qui, la teoria.
la realtà, a Roma Capitale, è ben diversa.

prima di continuare, voglio condividere qui che io - dato che sono stato nominato al ruolo di Mobility Manager dall'Azienda e quindi non rappresento me stesso quando tratto questi argomenti - ho (finora) sempre adottato uno stile improntato al rispetto dell'amministrazione comunale, diciamo politically correct. 
Però, dopo aver letto l'intervista odierna dell'assessore alla Mobilità Stefano Esposito, sento il dovere civico e politico di pubblicare questo post, per suscitare - per quanto posso, of course - le dovute riflessioni, e quelle azioni concrete che la città di Roma merita, senza condizionali.

domanda dell'intervistatore:Ritiene che la campagna, in concreto, possa promuovere una mobilità più sostenibile?

(Stefano Esposito) Indubbiamente sì; leggo sul sito della Commissione Europea che oltre 1.700 città hanno aderito all’edizione 2015. Qualcosa vorrà dire. (ma io non so bene cosa voglia dire, dato che finora ho solo cercato di far funzionare l'azienda ATAC, mettendo completamente da parte sia il PGTU, il piano del traffico adottato dall'Assemblea Capitolina, sia altre azioni per la sicurezza stradale sia i pilastri per una vera mobilità sostenibile, come richiesti dalle istituzioni Europee: disincentivo mezzo privato, ciclabilità, mobility management) In ogni caso, queste iniziative diffondono modalità di trasporto che scoraggiano l’utilizzo dei mezzi privati e incoraggiano altri tipi di mobilità (ah sì, non si direbbe.. è doveroso dire che in Comune conoscono benissimo i passaggi in auto registrati ogni giorno sulle principali arterie, hanno per caso osservato una diminuzione del traffico durante o dopo la Settimana Europea? domanda retorica..). È probabile, oltre che auspicabile, che questo messaggio raggiunga effettivamente i cittadini e sensibilizzi maggiormente gli amministratori (paradossale, qui l'assessore dimentica il suo mandato istituzionale..). 

 tradotto dal politichese: ragazzi, io mi sono trovato co' 'sta cosa della Settimana Europea, che mi ci mancava solo questa... alla fine, un 7 giorni prima dell'inizio, mi hanno talmente pressato che ho dovuto firmare l'adesione formale di Roma. tanto, soldi non costava. è comunque una bella vetrina per tutti, ho detto, perché no?


Nuove tecnologie, app, infomobilità e soluzioni “intellligenti” di trasporto. Qual è la sua opinione?

(Stefano Esposito) L’utilizzo delle tecnologie, applicate in maniera razionale, può fare la differenza. Bisogna però verificare che le informazioni raggiungano tutti, senza trascurare chi, per diversi motivi non riesce ad accedere agli ultimi ritrovati tecnologici. Il ruolo delle tecnologie deve essere quello di semplificare la vita quotidiana ma l’accessibilità è fondamentale. È differente, invece, il discorso del- l’infomobilità e dell’informazione che passa sui mezzi tradizionali di diffusione. Chi gira in macchina non può certo collegarsi a twitter o all’app, semmai ascolta la radio (mai sentito parlare delle connected car?). È lì che dobbiamo dare l’informazione che serve. 


tradotto dal politichese: qualche idea ci sarebbe pure, ma soldi non ce ne sono, quindi per ora scordatevi che si possa mettere in pratica qualcosa di nuovo. accontentatevi degli Open Data dell'Agenzia Mobilità.


Bus turistici, road pricing sull’anello ferroviario. Qual è il suo approccio alle misure drastiche quando rappresentano “la soluzione”?

(Stefano Esposito) Diversi indicatori ci dicono che è la strada giusta, la mia idea è quella di andare avanti. Le soluzioni a metà, per accontentare tutti, non sempre sono risolutive. L’idea comune di città sostenibile ha un senso unico di marcia (ma io non so quale sia) e l’Unione Europea lo conferma e lo indica in modo preciso (vero, tutte le città in Europa vanno verso un deciso contrasto all'uso del mezzo privato, e favoriscono altrettanto decisamente la ciclabilità, con atti concreti; a Roma, no). Roma è tra le città più affascinanti e complesse al mondo (è vero che dal punto di vista urbanistico Roma sconta decenni di malgoverno, ma insomma basta con queste scuse oramai stantìe e patetiche), abbiamo un patrimonio unico da difendere e tutelare, lo faremo con pieno senso di responsabilità 


tradotto dal politichese: per ora andiamo avanti così. io ho pure provato a far pagare 1.000 euro per ogni pullman turistico, ma lo sapevo benissimo che sparavo (speravo?) troppo alto..


Ma è nell'ultima frase che si capisce bene il pensiero ("lo faremo con pieno senso di responsabilità"), e devo dire evidentemente il mandato dell'assessore, perfettamente in accordo col messaggio che ha ripetuto in più occasioni: io non blocco Roma = io non contrasto l'auto privata.

in conclusione, le dichiarazioni dell'assessore Esposito dimostrano che ... il modello Roma (un auto per abitante, un occupante per auto) può continuare. o forse no.

saluti,
paolodeluca72

2 commenti:

  1. Confermo la mia teoria che l'Ass.,re non sa cosa vuol dire "mobilità" che abbinato al fatto che non capisce nulla il risultato è disastroso. Necessita prendere provvedimenti subito prima che faccia troppi danni irreparabili.

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    1. beh, ti ringrazio per aver lasciato un commento, anche se non mi spingo a dire o comunque non volevo intendere che "non capisce nulla". mi pare un'inutile esagerazione. concordo ovviamente sul fatto che i risultati sono disastrosi, e sotto gli occhi di tutti.
      Si conferma che lo stato di cose non si cambia se non si interviene a livello politico con visione chiara e atti anche impopolari.

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