mercoledì 19 ottobre 2016

un paio di idee, peregrine

#Censimento dei veicoli della città metropolitana di Roma

a Roma (che io sappia) non esiste un censimento dei veicoli posseduti dai residenti, di facile consultazione, al fine di monitorare le politiche di sostenibilità.
gli unici dati che ho potuto ritrovare facilmente sono disponibili a cura dell'ACI, e riportano solamente il dato complessivo dei veicoli suddiviso per anno, per provincia e per categoria .
tutto quello che si riesce ad evincere è che al 31 dicembre 2014 a Roma erano presenti 2.678.107 'AUTOVETTURE', su un totale complessivo di 3.513.942 'VEICOLI' (rif. Consistenza parco veicoli al 31/12/2014 ).
Non sono disponibili dati per il 2015 e il 2016. per inciso, il dato è in leggero calo rispetto al 2013 e al 2012 (-1% e -2% rispettivamente, anno su anno).

sarebbe invece estremamente utile avere un database aggiornato al mese precedente, consultabile on-line, in open data, con serie storiche e dati relativi a: indirizzo di residenza, dati anagrafici del possessore, classe del veicolo. e possibilità di incrociare con censimento anagrafico per conoscere tra l'altro il rapporto auto/abitante, disaggregato come si dice in gergo per municipio


#safetycar
(i guidatori de) le auto della Polizia locale si conformano al comportamento dell'automobilista romano medio, parcheggiano come capita, e soprattutto non rispettano i limiti di velocità!
quanto sarebbe utile invece che i vigili rispettassero scrupolosamente i limiti e con la possibilità ormai disponibile di multare in tempo reale chi le supera. ne gioverebbe anche la fluidità del traffico nel suo insieme, contrariamente a quanto si potrebbe pensare.


mercoledì 5 ottobre 2016

mobilità a Roma, un vicolo cieco



forse vedo troppo nero ma i fatti suffragano, credo che in questo momento specie a Roma ci siamo messi collettivamente in un vicolo cieco, metaforicamente una strada senza uscita…

dal punto di vista generale, e semplificando un pò con l'accetta, non ci sono fondi per potenziare il trasporto pubblico, non ci sono leve attive per dissuadere all’uso del mezzo privato, tutta la strategia di mobility management si basa praticamente solo sulla comunicazione, i fondi per il programma nazionale di mobilità sostenibile possono avviare progetti, non credo incidere in profondità, non a breve termine.


Infine, come da programma elettorale, l’attuale amministrazione 5S ha dichiarato di voler prima potenziare il trasporto pubblico, e poi introdurre eventualmente strumenti tipo congestion charge (che sarebbero davvero gli unici incisivi). E’ una strategia che secondo me rischia di mantenere lo status quo per altri anni e anni. 
Qualcosa forse si muove (vedi proposito di protezione di alcuni tratti di preferenziale), ma parliamo di interventi di efficacia limitata alle zone semicentrali, sembrano più che altro interventi spot mi si perdoni..


In un contesto in cui il prezzo di benzina e gasolio è ai minimi storici con prospettive di rimanere basso a lungo, il viaggio sistematico con mezzo privato è nei fatti ‘affordable’, il lavoratore salariato percepisce di poterselo permettere.Viceversa non percepisce i costi diretti e indiretti che carica su di sè e sulla comunità.


Il mezzo pubblico è e molto di più viene raccontato, come sporco, lento, pericoloso, scomodo. il tempo di vita è limitato, angosciato, e al tempo stesso mitizzato.
Chi può, sceglie. 


io idee ne ho, con il proposito di dissuadere all'uso e al possesso del mezzo privato, bisogna avere il coraggio dell'impopolarità per metterle in pratica



facciamo una scommessa che 'il traffico' rimarrà uguale ad oggi almeno a Roma per i prossimi 4-5 anni, se non si interviene con politiche impopolari? 


saluti,
@paolodeluca72