martedì 23 ottobre 2018

chi può fermare gli interventi a favore della ciclabilità ? di Sandro Calmanti

"Un po' di tempo fa, con Sabrina Grisoli avevamo provato a mettere in fila le ragioni formali per cui al momento pare assai difficile opporsi sulla carta ai principi che supportano la realizzazione di percorsi ciclabili. L'unico modo rimarrebbe per i pòri avvocati quello di dimostrare che il progetto non è conforme al Decreto Ministeriale 557/99 .

1) La Risoluzione del Parlamento Europeo del 2 dicembre 2015 sulla mobilità urbana sostenibile:

• incoraggia le autorità degli Stati membri ad elaborare piani di mobilità urbana sostenibile che diano priorità a modi di trasporto a basse emissioni;

• invita le città a valutare attentamente le esigenze dei cittadini e delle imprese e le specificità dei modi di trasporto, al fine di garantire una mobilità sostenibile nelle città, e ad adottare le misure necessarie a migliorare la qualità della vita nelle città, anche promuovendo un trasferimento modale verso modi di trasporto sostenibili, tra cui gli spostamenti a piedi e in bicicletta.

2) La legge Decaro – Gandolfi, approvata lo scorso 21 Dicembre 2017, persegue l’obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative. La norma richiama le regioni, gli enti locali e gli altri soggetti pubblici interessati, nell’ambito delle rispettive competenze, a perseguire il medesimo obiettivo di promozione dell’uso della bicicletta individuando nella realizzazione delle infrastrutture per la ciclabilità una componente fondamentale delle politiche della mobilità su tutto il territorio nazionale.

La legge Decaro-Gandolfi, inoltre, modifica l’art. 1 comma 2 del Nuovo Codice della Strada, introducendo la mobilità sostenibile e la promozione dell’uso della bicicletta fra i principi fondativi dell’intero sistema normativo. L’uso della bicicletta viene riconosciuto come uno degli strumenti principali per il perseguimento degli obiettivi strategici di sostenibilità e sicurezza.
Art. 1, comma 2, Nuovo Codice della Strada.
Le norme e i provvedimenti attuativi si ispirano al princìpi della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, perseguendo gli obiettivi: di ridurre i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare; di migliorare il livello di qualità della vita dei cittadini anche attraverso una razionale utilizzazione del territorio; di migliorare la fluidità della circolazione; di PROMUOVERE L'USO DEI VELOCIPEDI.

3) Nel documento programmatico della Giunta Raggi - che è il documento di riferimento dell'azione di governo della città a cui la Giunta si deve attenere - si legge che: "Saranno predisposti il Piano Urbano della Mobilità sostenibile -PUMS- e, in coerenza con gli altri strumenti di programmazione, un piano pluriennale delle infrastrutture che identifichi gli interventi più urgenti nel rispetto dei criteri di sicurezza, sostenibilità, accessibilità ed economicità ... Saranno favorite .... opere dal basso impatto ambientale, come le piste ciclabili e ogni altra infrastruttura per la mobilità muscolare... Sarà avviata una seria politica di contenimento della mobilità privata e un piano straordinario per il rilancio del trasporto pubblico. Sul fronte delle limitazioni, saranno adottate azioni mirate che possano indurre molti utenti ad abbandonare l'auto ... La creazione di nuovi percorsi, soprattutto lungo le vie consolari mediante tecniche c.d."leggere", dovrà essere accompagnata da misure che favoriscano spostamenti sicuri."

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