giovedì 6 novembre 2014

"PEDALARE SICURI SI PUO' !" Lettera aperta di Gianfranco Di Pretoro (Federazione Ciclistica Italiana Lazio)

segue il testo integrale della lettera del Sig. Di Pretoro della Federazione Ciclistica Italiana Lazio



Signor  Sindaco di Roma,Professor  Ignazio  Marino

Responsabile  Agenzia Mobilita di Roma

Signor  Presidente della Regione Lazio Dr. Nicola Zingaretti



                                                                                                                     Lettera   Aperta


Questa mattina ho appreso dalla  radioregionale la morte del povero ciclista investito qualche giorno fa’ sulla Cristoforo Colombo.Colgo l’occasione per inviare le condoglianze della federazione ciclistica italiana lazio alla famiglia.La morte di questo appassionato della bicicletta non cadra’ nel vuoto perche’ faremo della SICUREZZA il nucleo centrale del nostro impegno.Ho sentito alcune richieste delle associazioni,vedi unire alcune piste esistenti,aumentare le z30 e gli autovelox,in sostanza ridurre la velocita’ degli automezzi-Forse per ora la più importante decisione è che Voi ci riceviate, ci ascoltiate dandoci il tempo necessario per capire e risolvere questo grave problema.
Intanto la Federazione Ciclistica Italiana del Lazio vuol  chiarire in forma comprensibile e concisa  cosa intende per SICUREZZA  di chi pedala a Roma Capitale.

Premessa:
A Ridurre la velocita’ dei mezzi è decisivo in particolare per chi è esposto al traffico veicolare vedi il ciclista .E’ sul come effettuare i controlli  che non ci siamo.Le Z30  sono localizzate in zone limitate,gli Autovelox sono individuabili e scarsi.Pensate che l’ubriaco ed il drogato sulla Smart s’intimorisca  degli Autovelox?E la distrazione epidemica di chi guida con l’I Phone sempre in mano chi li blocca?Roba da brivido quello che si vede dall’alto della bici.
Il ciclista,a questo punto, deve separarsi assolutamente  da questi pazzi se vuole campare!

B  A Roma la ciclabilita’ non si potra’ sviluppare subito come in Olanda.La cultura degli altri utenti deve evolversi gradualmente  verso il ciclista,accettandolo e comprentendo la sua vulnerabilita’, per una reale convivenza.Ci vuole l’impegno concreto e mediatico dell’Amministrazione romana.Nel nord Europa,si traccia la bike line a terra(foto di Oosterbeek e Berlino) e tutti la rispettano,mentre a Roma le strisce sono tutte invisibili!Ecco la necessita’,in attesa della crescita culturale di tutti gli utenti della strada,di lavorare sulla sicurezza delle bike lines apportando gli opportuni adattamenti alla situazione romana di oggi.

Proposte concrete per chi pedala in citta’ :

1 Realizzare le Bike Lines  preferibilmente all’interno delle auto in sosta e sui  marciapiedi  larghi(vedi foto).
2 Le Bike Lines esposte al traffico veicolare lento devono essere evidenziate e separate dalla Banda rumorosa e catarinfrangente(foto).

Proposte concrete per il ciclista sulle strade di scorrimento ed  in uscita dalla citta’

1 Il minimo è la separazione con un cordolo di cemento vedi foto.Con l’aumentare della velocita’ ci vuole il Guard Rail in cemento o meglio la pista ciclabile lontana dalla viabilita’ ordinaria(vedi foto).In assenza di tutto cio’ stiamo giocando alla roulette  russa!   

Proposte concrete per i ciclisti agonisti su strada

1 Il mio cuore è tutto per loro,sempre.Nella Capitale,per i giovani e gli amatori ,ci vorrebbero  4 ciclodromi nei punti cardinali della citta’,meglio se illuminati.E’ mai possibile che i piccoli comuni come Bellosguardo Cavriglia(Arezzo)lo posseggono e Roma  niente.Si realizzano aree per i cani,palestre per l’alpinismo,campi di calcio e calcetto,piste per le automobiline ed assolutamente niente  per la pratica ciclistica anzi hanno abbattuto il Velodromo Olimpico, invidiato dal mondo intero.

Gianfranco  Di Pretoro
Federazione Ciclistica Italiana Lazio
Responsabile piste ciclabili e viabilita’

Allegate alcune foto esplicative

Roma,6 Novembre 2014










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