Per chi è affetto da ciclo mania come il
sottoscritto non rimane che ricoverarsi ogni tanto in Olanda per
depurarsi dalla confusione romana.
Grazie all’amica M., colloco il
campo base ad Oosterbeek e da lì, macchinetta fotografica in tasca, parto
per il mondo dei sogni ciclistici. Chi pedala trova sempre il suo spazio
anche quando la strada è stretta 7 metri (FOTO 3). Si fa’ tutto con la
bici: si consegna la posta, si va’ al centro insieme ai genitori, ad
acquistare il formaggio, ci si ferma in stazione ad ascoltare il talento
musicale di turno od a consumare il cartoccio di fritto dopo una dura
giornata di lavoro.
Sempre più la bici serve come cartello pubblicitario o per dare messaggi propositivi (Vaipiano) proprio a chi pedala.
Certo, ad
Amsterdam, i ciclisti sono talmente numerosi che i negozianti sono
costretti a vietare il parcheggio bici nei pressi delle loro vetrine. (!)
Non
esiste in Olanda la divisione tra ciclista urbano e sportivo come a
Roma. Durante la settimana si spinge stancamente la pesante olandesina e
la Domenica, numerosi ciclisti diventano agonisti furiosi sulle
ciclostrade. Per seguirli sono andato spesso fuorigiri!
Il
momento più bello? La visita alla Solar Roadways presso Nuenen,vicino
Eindhoven.
Daan Roosegaarde, progettista di questa meravigliosa pista
illuminata dopo il tramonto dai Led e dai sassi fluorescenti, si è
ispirato al quadro “la notte stellare” di Vincent Van Gogh.
L’Olanda mi ha voluto salutare con i ciclisti sulla pista dell’aereoporto di Eindhoven.
Grazie, Paesi “Alti” nonostante le brutture (che avete combinato alla) barcaccia romana.
Gianfranco Di Pretoro
Federazione Ciclistica Italiana Lazio
Responsabile piste ciclabili e viabilita’
Per depurarsi sconsiglio Amsterdam per il casino e i turisti :) meglio le cittadine e i paesetti dell'olanda (Utrecht, Leiden, Eindhoven, Delft, Breda, Tilburg, Den Bosch, Haarlem, Nijmegen), per chi vuole affrontare anche qualche salita impervia Maastricht :) Buona pedalata dai PB
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